6° RAPPORTO DELL’IPCC SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Lunedì 20 marzo 2023 è stato pubblicato il sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Per “cambiamenti climatici” si intendono i cambiamenti a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici, causati da fattori naturali o umani. Da oltre due secoli, però, le attività umane sono il fattore principale dei cambiamenti climatici, imputabili essenzialmente alla combustione di combustibili fossili. L’IPCC è stato creato nel 1988 dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ed è composta da rappresentanti dei governi membri delle Nazioni (attualmente 195 membri). Il rapporto indica le principali criticità e si conclude con un messaggio chiaro: occorre fare qualcosa ora (entro il 2030) o sarà troppo tardi. Non solo: il rapporto propone possibili interventi: si tratta di una sorta di manuale di istruzioni per il contrasto al cambiamento climatico. Il sesto rapporto di valutazione consiste (AR6) consiste, in realtà, nei risultati dei tre gruppi di lavoro (Le basi fisico-scientifiche del 2021, Impatti, adattamento e vulnerabilità del 2022, Mitigazione dei cambiamenti climatici del 2022) e dei tre Rapporti speciali (Riscaldamento Globale di 1.5°C del 2018, Climate Change and Land del 2019, Oceano e Criosfera in un clima che cambia del 2019), a cui è stato unito un “Rapporto di Sintesi” (Syntesis Report 2023 – SYR) elaborato nel marzo del 2023.
L’IPCC è l’organismo dell’ONU che si occupa della valutazione della conoscenza scientifica relativa ai cambiamenti climatici.
Tra le altre cose ha il compito di preparare rapporti di valutazione sul cambiamento climatico, sui suoi impatti e sulle opzioni per ridurre la velocità con cui si sta verificando.
SCHEDA
I GRAFICI